Come esperta per l’Open Access sono stata chiamata dalla Commissione Nazionale Italiana (CNI)[1] UNESCO e su incarico del Ministero degli Esteri[2], a partecipare alla 33.ma Assemblea Generale o Conferenza Generale dell’UNESCO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura in sigla UNESCO svoltasi al quartier generale in Parigi[3], assemblea che si svolge ogni due anni.
La Conferenza generale è composta da 191 Stati membri dell’UNESCO e determina l’orientamento e la linea di condotta generale dell’Organizzazione. Nel corso della sua sessione approva il progetto di strategia a medio termine e il progetto di programma e di budget 2006-2007.
Il mio ruolo entro la delegazione italiana è stato quello di membro esperto per l’Open Access alle sessioni di lavoro entro la Commissione V Comunicazione e Informazione all’UNESCO, commissione dove peraltro si sono discusse tematiche di interesse strategico molto integrate con i concetti di accesso aperto.
Le Commissioni UNESCO sono cinque, più una serie di altri Comitati. La Commissione I si occupa di questioni generali e funge da supporto per la stesura dei programmi che verranno poi discussi e modificati, in particolare si occupa di stilare i documenti strategici nel programma principale e budget. La Commissione II si occupa di educazione, mentre la Commissione IV di cultura. Nella Commissione III confluiscono le attività correlate alle scienze naturali sociali e umane. Poi vi è la Commissione amministrativa.
Cito i tre comitati statutari: il Comitato delle credenziali che controlla le credenziali di tutti i partecipanti all’assemblea generale, il Comitato legale composto da legali esperti che intervengono entro le varie commissioni nell’esamina dei documenti emendati, il Comitato delle nomine che suggerisce i nomi dei componenti delle varie commissioni, e il Comitato generale che prepara l’agenda, approva la lista degli speaker e i programmi di lavoro entro le commissioni.
Tutti i documenti discussi da ciascuna commissione sono posti sul sito, come tutte le risoluzioni.[4]
Lavori in V Commissione
Presidente della Commissione V Comunicazione e Informazione è Mr. Mohammed S. Sheya (Repubblica Unita di Tanzania) su nomina del Comitato delle Nomine del 3 ottobre 2005
All’apertura dei lavori il martedì 11 ottobre 2005, la Commissione V approva la proposta sottomessa dal Comitato delle Nomine per gli uffici di Vice-Presidente e Rapporteur come segue:
Vice-Presidente:
Francia (Mr Daniel Malbert)
Arzebaijan (Ms Eleonora Husseinova)
Repubblica Dominicana (Ms Patricia Dore Castillo)
Tunisia (Mr Wacef Chiha)
Rapporteur:
Nuova Zelanda (Mr Laurence Zwimpfer)
Per il Segretariato sono presenti:
Axel PLATHE – Secretary of Commission
Davide STORTI – Information Focal Point
Misako ITO – Preparation of the Chairperson’s Scenario – Report
Irmgarda KASINSKAITE – Draft Resolutions
Marie-Christine BOTTE – Secretary to the President
Brigitte L’HORTY – Secretary of the Secretariat
Katja RÖMER – Intern
La Commissione V si è focalizzata sugli argomenti relativi alla comunicazione e all’informazione, in particolare si è lavorato sui documenti 33 C/5 per la valutazione ed adozione della bozza di Programma e del Budget per il 2006-2007 (Part II.A: Major Programme V) e nella preparazione della bozza di strategia a medio termine 2008-2013 (documento 34 C/4).
Inoltre l’agenda di programma ha incluso anche le tematiche relative al ruolo e coinvolgimento dell’UNESCO nell’insieme dei processi in movimento che riguardano il prossimo World Summit on the Information Society che si terrà a Tunisi il prossimo 16-18 novembre 2005 dove l’UNESVO focalizzerà le sue attività nel rendere operativo il concetto di “Società della Conoscenza”.
Si sono anche dibattute le questioni relative al buon governo dei media e della protezione degli audiovisivi.
La Commissione V ha proceduto ad esaminare i documenti proposti nelle varie tematiche trattate distribuite lungo sei dibattiti principali:
Dibattito 1.
4.2. Valutazione ed adozione della Bozza di Programma e del Budget 2006-2007 (documento Part II.A: Major Program V – Comunicazione e informazione (documento 33 C/5)
Dibattito 2.
3.2 Preparazione della bozza di strategia a medio termine 2008-2013 (documento 34 C/4)
Dibattito 3.
3.1 Preparazione della Bozza di Programma e del Budget 2008-2009 (documento 34 C/5)
Dibattito 4.
5.7 L’UNESCO e la Conferenza Mondiale sulla Società dell’Informazione (WSIS)
5.17 Dichiarazione sui Media e sulla Good Governance
5.19 Forum Mondiale sulle Tecnologie dell’Informazione (WITFOR) 2005 e il Protocollo di Gabarone
Dibattito 5.
8.4 Creazione di un sistema di rapporti da parte degli Stati membri alla Conferenza Generale sulle misure adottate per l’applicazione della Raccomandazione sulla promozione e sull’uso del multilinguismo e sull’accesso universale al cyberspazio.
Dibattito 6.
5.33 Commemorazione del 25.mo anniversario dell’adozione della Raccomandazione per la salvaguardia e conversazione delle immagini in movimento e proclamazione della Giornata Mondiale per il patrimonio Audiovisivo
Nell’ultima sessione (settima) il 17 Ottobre 2005, ore 10.00-13.005, la Commissione V ha considerato il rapporto finale e fatto le sue raccomandazioni in riferimento al Commission V Major Programme V nella suo insieme, incluso il budget.
Dopo la conclusione di ciascun dibattito, il rappresentante del Direttore Generale, hanno proceduto a rispondere puntualmente alle domande che i delegati hanno posto.
I documenti sui quali si è lavorato sono stati i seguenti:
33 C/7
33 C/48
33 C/5
33 C/5 Rev.
33 C/6
33 C/8
33 C/8/COM…
33 C/8/LEG
33 C/41
33 C/56
33 C/40
33 C/ COM. V/ 1 Prov. Rev.
33 C/ REP. 16
33 C/ REP. 17
33 C/ COM. I, II, III, IV, V/ DR. 2
33 C/ COM. I, II, III, IV, V/ DR. 1
33 C/ COM II, III, IV, V/ DR. 1
33 C/COM.V/1/ Prov. Rev. – page 4
33 C/ COM. V/ DR. 2
33 C/ COM. V/ DR. 3
33 C/ COM. V/ DR. 4
33 C/ COM. V/ DR. 5
33 C/ COM. V/ DR. 1
33 C/ COM. V/ 2 (esame e adozione del rapporto finale della Commissione)
L’Italia presenta in Commissione V tre Proposte di Risoluzioni e precisamente:
33/C 67 Rete biblioteche associate – Club UNESCO
33/C 68 Open Access
33/C 69 Portale per favorire accesso ai giovani / Scuole Associate
DR 33/C 67 Rete biblioteche associate – Club UNESCO.
http://unesdoc.unesco.org/images/0014/001408/140863e.pdf
Il progetto è stato sottoposto da Marialuisa Stringa, Presidente della Federazione Italiana Club UNESCO. Rientra nei programmi I Educazione e V Comunicazione ed Informazione – Sotto-programma V.2.2. “Rendere più avanzato l’uso dell’ICT Information Communication Technology nell’educazione, scienza e cultura”.
DR 33/C 68 Open Access
http://unesdoc.unesco.org/images/0014/001408/140864e.pdf
Questa DR, presentata da Antonella De Robbio, propone di aggiungere al paragrafo 0511 alcuni nuovi sottoparagrafi in riferimento al contributo dell’UNESCO all’implementazione del concetto di “accesso universale” e “accesso aperto”, in particolare per le opere scientifiche delle università.
DR 33/C 69 Portale per favorire accesso ai giovani / Scuole Associate
http://unesdoc.unesco.org/images/0014/001408/140865e.pdf
Anche questa DR presentata da Cecilia Preziuso, come la DR 67 rientrava, nella sua proposta originaria nel Sotto-programma V.2.2 “Rendere più avanzato l’uso dell’ICT Information Communication Technology nell’educazione, scienza e cultura”.
Sebbene sottoposta alla Commissione V, questa DR che concerne la creazione di un portale web per il Progetto Scuole Associate è stato poi esaminato dalla Commissione II (educazione).
L’Italia ha poi aderito anche al documento 33 C/COM.V/DR.1 sottomesso da Repubblica Ceca, Francia, Estonia, Lituania, Slovacchia, Germania, Russia, Italia e supportato dalla Polonia, sulla salvaguardia e conservazione delle immagini in movimento e proclamazione della Giornata Mondiale per il patrimonio Audiovisivo
Le bozze di risoluzione (DR draft resolutions) proponenti emendamenti e raccomandazioni alla bozza di Programma e del Budget per il 2006-2007 (Part II.A: Major Programme V) vengono esaminate alla fine del primo dibattito dopo l’esame del punto 4.2., mentre le DR contenute nel paragrafo 22 del documento 33 C/41 sono considerate alla fine del dibattito 4., le draft resolution contenute nel paragrafo 7 del documento 33 C/40 sono discusse alla fine del dibattito 5.
In apertura ai lavori il martedì 11 ottobre 2005, alla prima sessione si tengono le seguenti relazioni e comunicazioni:
Opening remarks del Presidente
Elezioni del Bureau della Commissione (Vice Presente e Rapporteur)
Organizzazione del lavoro della Commissione e adozione del programma in agenda
Seguono:
Introduzione generale del rappresentante del Direttore Generale
Presentazione del Presidente dell’Intergovernmental Council for the International Programme for the Development of Communication (IPDC) e del presidente dell’Intergovernmental Council for the Information For All Programme (IFAP)
Durante tutti i meeting Mr. Khan è stato il Rappresentante del Direttore Generale nelle sette sessioni della Commissione V Comunicazione e Informazione, presentando anche alcune relazioni di grande interesse, alcuni documenti di maggior rilevo sui quali si è basata la discussione dell’Assemblea Generale e intervenendo in modo equilibrato ma deciso, quando il dibattito pareva giungere ad un vicolo cieco.
Alla fine del terzo e quarto meeting la Commissione esamina il punto 4.2 –Valutazione ed adozione della Bozza di Programma e del Budget 2006-2007 (documento Part II.A: Major Program V – Comunicazione e informazione (documento 33 C/5).
Informazione, comunicazione e conoscenza sono il nucleo del benessere sociale e del progresso ambientale ed umano. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ITCs) sia tradizionali sia innovative aprono nuove sfide e nuove opportunità per raggiungere alti livelli di sviluppo per il beneficio delle popolazioni di tutto il mondo. Ciononostante, molti popoli e molte nazioni, specialmente nei paesi poveri, non hanno un efficiente ed equo accesso ai mezzi per produrre, disseminare e usare l’informazione e di conseguente di opportunità di sviluppo.
Il concetto di società della conoscenza, che l’UNESCO sta sostenendo offre una visione olista ed onnicomprensiva (attraversando a livello trasversale entro tutti i domini UNESCO) con una chiara prospettiva di sviluppo orientato che cattura la complessità e il dinamismo dei cambiamenti in corso nel mondo. Le società della conoscenza sono quasi delle capacità si identificare, produrre, disseminare ed usare informazione per costruire ed applicare conoscenza per lo sviluppo umano. Esse richiedono un rafforzamento di una visione sociale che dia potere ai paesi emergenti in un’ottica di pluralismo, inclusione (società realmente inclusive), solidarietà e partecipazione. Il concetto di società della conoscenza, basato sui principi di libertà di espressione, accesso universale all’informazione e dalla conoscenza, promozione delle diversità culturali ed equo accesso a educazione di qualità, è progressivamente riconosciuto come essenziale per raggiungere gli obiettivi posti nell’ambito del MGDs Millennium Development Goals, particolarmente nel nuovo framework per un dialogo internazionale e un insieme cooperativo attraverso le due fasi del prossimo World Summit on the Information Society di Tunisi.
In tale dimensione il Programma e del Budget 2006-2007 (documento Part II.A: Major Program V – Comunicazione e informazione (documento 33 C/5) è costruito lungo due aree principali:
Programma V.1 “Potenziamento dei popoli attraverso l’accesso all’informazione e alla conoscenza con speciale enfasi sulla libertà di espressione.” Questo programma costituisce la principale piattaforma per l’implementazione della Dichiarazione dei Principi del WSIS e del Piano di Azione. È considerata priorità principale alla quale si assegnano il 74% dell’ammontare delle risorse devolute alle attività di programma.
Sotto-programma V.1.1“Creazione di un ambiente adatto alla promozione della libertà di espressione e dell’accesso universale” il quale prevede due linee di azione principali
Linea di azione 1. Promozione della libertà di espressione
Linea di azione 2. Accesso universale – promozione di politiche e standard, accrescimento della consapevolezza e monitoraggio
Sotto-programma V.1.2 “Favorire l’accesso alle comunità e la diversità di contenuto”. Questo sotto-programma si dipana lungo tre linee di azione principali
Linea di azione 1. Informazione per la formazione e professionisti dei media e rafforzamento delle istituzioni correlate
Linea di azione 2. Rafforzamento dell’accesso alle comunità e partecipazione nella società della conoscenza
Linea di azione 3. Creazione e conservazione dei contenuti di tipo diverso.
Programma V.2 “Promozione dello sviluppo della comunicazione e avanzamento nell’uso di tecnologie (ICTS) per l’educazione, la scienza e la cultura”.
Sotto-programma V.2.1 “Favorire lo sviluppo dei media” Due linee di azione
Linea di azione 1. Promozione di uno sviluppo dei media indipendente e pluralistico
Linea di azione 2. Sviluppo dei media nelle aree di conflitto e nelle situazioni post disastri
Sotto-programma V.2.2. “Rendere più avanzato l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICTs) nell’educazione, scienza e cultura”. Due linee di azione
Linea di azione 1. Migliorare l’alfabetizzazione, la formazione degli insegnanti e la qualità dell’educazione a tutti i livelli attraverso i media e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Linea di azione 2. Ampliare l’accesso all’informazione scientifica e tecnologica attraverso i media e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Il Major Program V cercherà anche di consolidare i progressi fatti nei documenti 31 C/5 e 32 C/5 relativi alle due assemblee generali precedenti, verso gli obiettivi strategici 10 e 12 della Strategia a Medio termine 2002-2007 (documento 31 C/4) e precisamente
10: promuovere il libero flusso di idee e l’accesso universale all’informazione
12: accesso per tutti all’informazione e alle tecnologie della comunicazione, specialmente nel pubblico dominio
Rispetto ai temi “trasversali” del documento 31 C/4 il Major Program V cercherà ugualmente di completare e consolidare le azioni intraprese per quanto riguarda “l’eradicazione della povertà, specialmente quella considerata estrema”, e “il contributo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione nello sviluppo dell’educazione, della scienza e cultura e la costruzione di una società della conoscenza”.
I rappresentanti di 47 Stati Membri (tra cui l’Italia) e tre organizzazioni non governative prendono la parola. L’Italia interviene in appoggio alle tre proposte di risoluzione che ha presentato presentando la sua linea di lavoro e precisamente la 33/C DR 67, 33/C DR 68, 33/C DR 69.
La Commissione suggerisce alla Conferenza Generale di adottare le risoluzioni proposte nel paragrafo 05110 del documento 33 C/5 Rev. Add. concernente il Sotto-programma V.1.1 “Creazione di un ambiente adatto alla promozione della libertà di espressione e dell’accesso universale” come emendato dalla Commissione alla luce della discussione seguita alla presentazioni delle proposte di risoluzione 33 C/DR.19 e 33 C/DR.20 (sottoposte dall’Iran), e 33 C/DR.75 (sottoposta dall’India). Quest’ultima in particolare ha comportato un acceso dibattito in quanto era focalizzata sul ruolo dell’UNESCO entro le tematiche relative alla futura agenda OMPI (Organizzazione Mondiale Proprietà Intellettuale).
La Conferenza Generale quindi autorizza il Direttore Generale (cito i punti che interessano particolarmente i temi dell’Open Access) a implementare il piano di azione corrispondente a:
favorire azioni per promuovere la libertà di espressione e l’accesso universale all’informazione e alla conoscenza come obiettivo interdipendente di importanza strategica per la costruzione di società della conoscenza che prendano in considerazione gli specifici problemi e le necessità che i paesi in via di sviluppo affrontano
promuovere la libertà d espressione e libertà di stampa come diritti umani fondamentali e come prerequisito per un governo democratico e una partecipazione alla società civile attraverso la celebrazione della Giornata Mondiale della libertà di stampa
favorire azioni per la costruzione di società della conoscenza attraverso la promozione dell’accesso universale all’informazione e alla conoscenza a supportando la formulazione d politiche nazionali e regionali integrate e infrastrutture basate su principii di accodo internazionali, incoraggiando lo sviluppo di un pubblico dominio dell’informazione, supportando e rafforzando i servizi pubblici indipendenti di broadcasting e monitorando tendenze e sviluppi in queste aree
assicurare che l’ UNESCO giochi un ruolo più pro-attivo entro i tavoli di discussione per la protezione dei diritti delle organizzazioni di broadcasting in sede OMPI, di modo che gli obiettivi di promozione della libertà di espressione e di accesso universale all’informazione e alla conoscenza non siano compromessi dalle clausole del trattato
La Commissione suggerisce alla Conferenza Generale di adottare le risoluzioni proposte nel paragrafo 05120 del documento 33 C/5 Rev. Add. concernente il Sotto-programma V.1.2. “Favorire l’accesso alle comunità e la diversità dei contenuti” come emendato dalla Commissione alla luce della discussione seguita alla presentazioni delle proposte di risoluzione 33 C/DR.13, 33 C/DR.34, 33 C/DR.44 e 33 C/DR.57.
La Conferenza Generale quindi autorizza il Direttore Generale (cito i punti che interessano particolarmente i temi dell’Open Access e delle nostre risoluzioni italiane) ad implementare il piano di azione corrispondente a:
favorire l’accesso alle comunità attraverso il supporto per lo sviluppo di capacità umane e istituzionali nel campo della comunicazione dell’informazione
rafforzare le capacità di informazione e mezzi professionali e relativa formazione in particolare attraverso nuovi modelli di addestramento distribuito in rete, specialmente nei paesi in via di sviluppo e paesi in transizione
favorire lo sviluppo di comunità centrate sull’individuazione di strategie e progetti per aumentare l’accesso alle informazioni ed alla comunicazione, quindi contribuendo alla riduzione di povertà e di empowerment[6].
supportare la conservazione del patrimonio documentario e audiovisivo, attraverso il progetto Memory of the World dando riconoscimento specifico al ruolo delle biblioteche e degli archivi nel supporto alle reali capacità di costruire programmi orientati alla conservazione e restauro di quel patrimonio ed incoraggiando l’applicazione delle proposte della Carta di Conservazione del Patrimonio Digitale.
Alla fine del secondo dibattito la Commisisone continua l’esame delle Draft Resolutions sul punto 4.2. Mr. Khan, risponde ai commenti e alle domande dei delegati e si procede con l’approvazione con alcune modifiche e raccomandazioni delle proposte di risoluzione e del relativo Budget per il Major Programme V:
DRs 5, 13, 14, 19, 20, 28, 34, 43, 44, 45, 46, 54, 57, 63, 67, 68, 74, 75
Avendo esaminato la 33 C/DR.67 – la quale propone di modificare il paragrafo 0522 e includere un riferimento all’uso di strutture basate su comunità esistenti per supportare l’accesso all’informazione per l’educazione – la Commissione raccomanda la Conferenza Generale di inviare il Direttore Generale a tenere in considerazione le preoccupazioni degli autori nella formulazione dei piani di lavoro (WP)
Avendo esaminato la 33 C/DR.68 sull’Accesso Aperto la quale propone di modificare il paragrafo 0511 per includere un riferimento al contributo dell’UNESCO all’implementazione del concetto di “accesso universale” e accesso aperto”, in particolare alle opere scientifiche nelle università, la Commissione raccomanda la Conferenza Generale di invitare il Direttore Genere a tenere in considerazione le preoccupazioni degli autori nella formulazione dei piani di lavoro (WP)
Il Direttore Generale considera che la promozione del concetto di “accesso aperto” è conforme con gli obiettivi strategici dell’UNESCO, in particolare con gli obiettivi
6: migliorare le capacità scientifiche, tecniche e umane nella partecipazione dell’emergente società della conoscenza
10: promuovere il libero flusso di idee e l’accesso universale all’informazione
12: accesso per tutti all’informazione e alle tecnologie della comunicazione, specialmente nel pubblico dominio della Strategia a Medio termine (documento 31 C/4)
La promozione dell’Open Access è anche in conformità con lo spirito delle strategie dell’Organizzazione al fine di massimizzare l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICTs) per migliorare l’educazione scientifica e tecnologica e la ricerca, ponte al divario della conoscenza nelle scienza e tecnologia e al fine di assistere nella disseminazione dell’informazione scientifica e tecnologica attraverso mezzi tradizionali e digitali.
Ciononostante, il paragrafo 0511 dove si chiede di autorizzare il Direttore Generale a implementare il corrispondente piano di azione di modo da favorire azioni per promuovere libertà di espressione e accesso universale all’informazione e alla conoscenza come obiettivi indipendenti di importanza strategica per la costruzione di società della conoscenza, a livello formale, non è pertinente entro il paragrafo citato nella proposta di risoluzione, ma sarà preso in considerazione entro i piani di lavori WP i quali includeranno tutte le attività per promuovere società della conoscenza, incluse quelle relativa all’Open Access e all’Universal Access.
L’accesso aperto trova spazio quindi in varie linee di azione entro il Programma e Budget 2006-2007 (documento Part II.A: Major Program V – Comunicazione e informazione – documento 33 C/5), in particolare:
Programma V.1 “Potenziamento dei popoli attraverso l’accesso all’informazione e alla conoscenza con speciale enfasi sulla libertà di espressione.
Sotto-programma V.1.1“Creazione di un ambiente adatto alla promozione della libertà di espressione e dell’accesso universale” il quale prevede due linee di azione principali
Linea di azione 2. Accesso universale – promozione di politiche e standard, accrescimento della consapevolezza e monitoraggio
Programma V.2 “Promozione dello sviluppo della comunicazione e avanzamento nell’uso di tecnologie (ICTS) per l’educazione, la scienza e la cultura”.
Sotto-programma V.2.2. “Rendere più avanzato l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICTs) nell’educazione, scienza e cultura”. Due linee di azione
Linea di azione 2. Ampliare l’accesso all’informazione scientifica e tecnologica attraverso i media e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
(a) Facilitare la costruzione di capacità degli scienziati attraverso iniziative open access e reti collaborative
Nel quarto, quinto e sesto meeting la Commissione esamina il punto 5.7 relativo al ruolo dell’UNESCO al World Summit on the Information Society (documento 33 C/41 e 33 C/COM.V/DR.3).
Numerosi delegati sono intervenuti in merito a questo punto, in relazione alle due conferenze, fase I (Ginevra, 2003) fase II (Tunisi, 2005) le quali dovrebbe costituire una solida base per la preparazione della Strategia a medio e Lungo termine. Molti delegati hanno espresso il punto di vista che l’agenda WSIS offre un nuovo modo di connettere il documento the C/4 con il documento C/5. Come precisato da alcuni delegati, i quattro principi impliciti nel concetto di società della conoscenza, vale a dire, la libertà dell’espressione, l’accesso universale alle informazioni e alla conoscenza, la parità d’accesso a formazione di qualità e la promozione della diversità culturale, dovrebbero continuare ad ispirare e guidare l’elaborazione del documento C/4 e dovrebbero parimenti condurre allo sviluppo di programmi di settore trasversali e azioni congiunte con altri programmi. Si è parlato molto di divario digitale il quale dovrebbe continuare ad essere una questione di importanza critica ove indirizzare le azioni dopo il Summit di Tunisi.
La principale priorità per le questioni relativa all’empowering ovvero al dare il giusto potere nelle autorizzazioni ad un accesso all’informazione e alla conoscenza con speciale enfasi sulla libertà di espressione è stata proposta con forza da numerose delegazioni per continuare a ricevere priorità di attenzione. Libertà di espressione, pluralismo dei media e accesso all’informazione e alla conoscenza sono state viste come necessari presupposti alla costituzione di una piattaforma fondamentale per gli scopi delle azioni dell’UNESCO utili alla costruzione di società della conoscenza. La costruzione di società della conoscenza inclusive e pluralistiche sono state ritenute essere una delle sfide principali del modello umano.
Molti delegati inoltre hanno espresso con grande enfasi alcuni punti di vista che dovrebbero essere considerati nel documento C/4 sugli aspetti etici, legali e le sfide e implicazioni che lo sviluppo dell’ICT, come pure i processi di globalizzazione, comportano nelle società dell’informazione e della conoscenza. Di qui la necessità di promuovere lo sviluppo di contenuti locali diversi e multilingua.
Il punto 5.17 “Dichiarazione sui Media e sulla Good Governance” (documentos 33 C/COM.V/DR.5 e 33 C/COM.V/DR.4) e il punto 5.19 “Forum Mondiale sulle Tecnologie dell’Informazione (WITFOR) 2005 e il Protocollo di Garabone” (documento 33 C/COM.V/DR.2), sono discussi dai rappresentanti di 48 Stati Membri e dai sei organizzazioni non-governative.
Durante il sesto meeting la Commissione esamina il punto 5.33 “Commemorazione del 25.mo anniversario dell’adozione della Raccomandazione per la salvaguardia e conservazione delle immagini in movimento e proclamazione della Giornata Mondiale per il patrimonio Audiovisivo” (documento 33 C/COM.V/DR.1 sottomesso da Repubblica Ceca, Francia, Estonia, Lituania, Slovacchia, Germania, Russia, Italia e supportato dalla Polonia).
La Commissione, sempre al sesto meeting, esamina il punto 8.4 “Creazione di un sistema di rapporti da parte degli Stati membri alla Conferenza Generale sulle misure adottate per l’applicazione della Raccomandazione sulla promozione e sull’uso del multilinguismo e sull’accesso universale al cyberspazio” documento (33 C/40). I rappresentanti di 15 Stati Membri intervengono in merito al riconoscimento dell’importanza di un ulteriore promozione del multilinguismo e nell’accesso all’informazione e conoscenza per tutti, sottolineando così le decisioni rilevanti del World Summit on the Information Society di Tunisi.
In tale dimensione la delegazione italiana è stata contattata dai rappresentanti britannici, i quali nel loro ruolo di detentori della presidenza corrente in abito Unione Europea, sottolineavano l’importanza della nuova proposta della Commissione UE finalizzata a creare biblioteche digitali che promuovano una cultura europea basata sul rispetto delle diversità e che contribuiscano a creare società della conoscenza verso il multilinguismo in Europa.
La Gran Bretagna esprime il desiderio che l’UNESCO pianifichi un ruolo appropriato nel prossimo Summit di Tunisi, dove e quando sia necessario e dove questo sia compatibile con il mandato dell’UNESCO.
Un pieno coordinamento dell’UNESCO è necessario per un lavoro di raccordo tra tutte le agenzie che interverranno al WSIS in merito a questo aspetto.
Va sottolineato che il 30 settembre la Commissione europea ha reso nota la propria strategia per mettere a disposizione su Internet il patrimonio scritto e audiovisivo dell’Europa. Le biblioteche digitali sono una delle tre iniziative faro previste dalla comunicazione presentata dal Commissario Viviane Reding “i2010 – Una società europea dell’informazione per la crescita e l’occupazione” e adottata dalla Commissione il 1° giugno 2005.
Il Commissario responsabile della Società dell’informazione e mezzi di comunicazione Viviane Reding ha spiegato: “Senza una memoria collettiva non siamo nulla e non possiamo realizzare nulla. …
La comunicazione sottolinea ciò che la Commissione si attende da questa iniziativa e affronta in particolar modo le questioni della digitalizzazione, dell’accessibilità online e della conservazione digitale del patrimonio culturale.
La creazione delle biblioteche digitali europee è stata chiesta all’inizio di quest’anno dai leader di Francia, Italia, Spagna, Germania, Polonia e Ungheria in una lettera indirizzata al Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e al Presidente del Consiglio europeo in carica in quel periodo, Jean-Claude Juncker. “Il patrimonio delle biblioteche europee è ineguagliabile per ricchezza e varietà”, dichiaravano nella lettera i capi di Stato e di governo. “Ma se non viene digitalizzato e reso accessibile online, questo patrimonio domani potrebbe non riuscire a svolgere il suo ruolo determinante nella futura geografia della conoscenza”. Tale appello a favore di una biblioteca digitale europea ha ricevuto il sostegno delle biblioteche nazionali di 19 Stati membri dell’Unione.
L’Italia quindi ha appoggiato la proposta dei colleghi britannici, contattando anche altri delegati di stati europei tra cui la Bulgaria e la Francia, e proponendo – prendendo la parola al dibattito del 13 ottobre – un ruolo dell’UNESCO come facilitatore, ruolo più adatto alla reale implementazione dei piani di azione di cui al documento 33 C/5 ed in particolare del documento 33 C/40 del punto 8.4.
Ampio consenso attorno alla capacità di costruire attorno a comunicazione e informazione con un senso della priorità in un’ottica che guarda all’educazione. Le seguenti aree sono state identificate a questo proposito: addestramento degli insegnanti nell’uso di ICTs; formazione sui media, inclusa l’analisi critica dei contenuti informativi, ed addestramento dei professionisti, compresi i giornalisti ed i professionisti di media, degli archivisti, dei bibliotecari e di altri esperti dell’informazione.
Consenso anche sulla considerazione che i media tradizionali rimangono una fonte di informazione importante delle informazioni in molti paesi, poiché una grande parte della popolazione del mondo è ancora lontano dal disporre di accessi ICT a causa dei problemi infrastrutturali o della mancanza di mezzi economici. Sarà quindi cruciale fornire l’accesso con una varietà di fonti informative, compreso i mezzi tradizionali, biblioteche e archivi.
L’obiettivo principale dell’UNESCO è quello di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo, rinsaldando, tramite l’educazione, la scienza, la cultura e la comunicazione, la collaborazione tra Nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione, che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli.
Inoltre poiché tra le attività della CNI UNESCO vi è quella di dare pareri e formulare raccomandazioni al Governo italiano ed alle Pubbliche Amministrazioni relativamente all’elaborazione e alla valutazione del Programma UNESCO e quello di collaborare con gli Organi competenti per l’esecuzione delle decisioni prese in seno alla Conferenza Generale dell’UNESCO, sarà fondamentale promuovere in Italia le iniziative che hanno avuto successo e operare in modo concreto per realizzare alcune delle linee di azione ove l’accesso aperto è stato collocato.
Note:
1 La missione della Commissione è la promozione, il collegamento dell’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi UNESCO. Il lavoro della Commissione è coordinato da un Consiglio Direttivo che è presieduto dal prof. Giovanni A. Puglisi che ricopre la carica di Rettore della Libera Università di Lingue e comunicazione IULM dal marzo del 2001. È la CNI che formula proposte sulla scelta dei membri delle delegazioni italiane alla Conferenza Generale dell’UNESCO e ad altre riunioni o manifestazioni promosse dall’UNESCO o ad essa collegate.
2 Su nomina dell’Ambasciatore Luca Daniele Violato.
3 A Parigi esiste la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO, presieduta dall’Ambasciatore Giuseppe Moscato. Tutti i delegati entro le varie Commissioni UNESCO lavorano in stretto rapporto con la Rappresentanza a Parigi e relazionano quotidianamente all’Ambasciatore sulle attività svoltesi entro le singole commissioni, pianificando le strategie per le decisioni da adottare nelle giornate successive.
4 http://portal.unesco.org/en/ev.php–URL_ID=28887&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=–201.html
5 La scrivente non era presente alla settima sessione (rapporto finale) del 17 ottobre 2005, in quanto il suo incarico si riferiva alle tre giornate dall’11 al 13 ottobre 2005
6 Molto si è discusso attorno a concetti di empower ed empowerment L’Oxford American Dictionary definisce empowerment come “dare potere a, rendere capace, autorizzare, dare licenza” (Oxford American Dictionary and Languace Guide, 1999). Usando questa definizione come punto di partenza, tutti i dibattiti focalizzati su temi che hanno coinvolto la legislazione, linee guida, standards e strategie, vedono un richiamo alle teorie educative tradizionali dove la concessione del potere è basata su valori umanistici.